La terra più sacra d’Inghilterra. L’Isola di Vetro. La
prima chiesa cristiana di Britannia. Avalon. L’Isola dei Morti. Il regno della
Madre e delle sue sacerdotesse i cui spiriti ancora danzano intorno alla Fonte
e sulla cima della collina sacra spazzata dal vento. I resti dell’abbazia si
ergono solitari, nel silenzio immoto dei secoli rotto dal gracchiare dei corvi.
Basta chiudere gli occhi per ascoltare i salmi dei monaci, l’odore acre
dell’incenso e delle cucine. Gog e Magog vegliano antichi sentieri perduti, e
ricordano le lunghe processioni rischiarate dai raggi del plenilunio, le
preghiere del solstizio, le lunghe tuniche dei druidi.
Sul
Tor , la torre di San Michele risuona di mille tempeste e nel ventre della
collina giace un Re dormiente, nei suoi cunicoli regnano le fate, in castelli
ancestrali, e il bianco Gwyn una volta all’anno conduce ancora la sua Caccia
selvaggia di Anime.
L’isola
sacra conosce le sue figlie. Il mormorio della fonte le diede alla luce, dal
sapiente miscuglio alchemico, dal ventre della Crona esse provengono e nei
meleti della Madre esse si nutrirono sul suo Seno, proteso
all’infinito. Il canto del cigno è nei loro occhi, la loro anima fu forgiata
come metallo purissimo nel calderone delle Morgen ed esse, istintivamente
SANNO. Quando stanno tornando, esse lo
avvertono. E l’isola con loro.
RICORDANO. Non esiste nebbia che possa ingannare gli occhi dell’anima.
Non esiste prova che separi una figlia dalla madre, poiché sono fatte della
medesima essenza.
La
collina le chiama. La sorgente culla i loro sogni. Ad ogni giro di ruota il
calderone si riempie di lacrime e amore, di luce e ombra, e la magia si ripete.
Liquida armonia si diffonde nella loro mente, mentre filano e tessono incanti
ed ogni cosa si compie. I teneri boccioli portano frutti deliziosi, il ventre
della Madre si gonfia di nuova vita. E di nuovo si compie il sacrificio, il
Raccolto è ormai al sicuro. Gelo e tempeste spazzano la terra sacra, la Bianca
Signora avvolge come nebbia di fuoco i territori dell’anima.Ceredwen avvolge
col suo manto autunnale i prati erbosi del Tor e ulula sulla sommità della
torre, fiera e furiosa, saggia e terribile. Bride veglia silenziosa le lunghe
sere di ghiaccio, fiocca leggera sul terreno consacrato e nuovi sogni , come
semi, giacciono nel ventre della collina. Finchè l’Uomo Verde non porterà la
Vita intorno ai fuochi di Beltane, il cervo tornerà alla sua folle corsa nei
riti di fertilità e le grida echeggeranno fra i secoli ed i Mondi. Il ciclo
continua a compiersi, spirale dopo spirale, negli spazi dell’anima. Si dipana
lentamente fra i pascoli erbosi e le piccole fonti. Basta volgere lo sguardo
all’orizzonte per scorgere il fumo di antichi riti e le processioni silenziose
lungo il pendio della collina, labirinto nel labirinto. La voce delle Antenate
giunge tiepida come le brezze del Sud, come il mormorio d’eterno della Fonte.
Accanto ad essa siede la Donna, l’antica guardiana, che veglia le sue figlie
nei Mondi e traghetta le anime nei secoli.
E dietro il Velo scorre la vita, sorgono case e
fabbriche, nuove strade per antiche processioni, nuove sorelle e antiche
sacerdotesse. Presente e passato si intrecciano al futuro, come l’antica e la
nuova religione. Sopra tutto vegliano silenziosi i sorbi dalle bacche di sangue,
i corvi di Ceridwen e gli spini misteriosi che serbano il segreto del Calice.
Le loro radici scendono al centro di tutto, dove ogni cosa è Una.-Text and images property of the Pumpkin-Pie-Girl, please do not use without permission-
2 commenti:
Hello Domenica,
While you are narrating your Tale, I am also narrating my winter tale :))
I am your new follower on this blog, following you on the other blog since a while!
Greetings from Istanbul
come non essere (anche) in questo luogo chiamato casa.
B.
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